testo di Marco Baliani collaborazione alla drammaturgia Ilenia Carrone musiche di Mirto Baliani eseguite live da
Cristiano Arcelli sax e clarinetto basso
Mirto Baliani harmonium e campionatori
Giacomo Gaudenzi violoncello
Francesco Tedde chitarra e modulari
produzione Comune di Bergamo, Teatro Donizetti, Casa degli Alfieri
Di solito si associa alla parola “coraggio” un’azione eclatante, che sfida la morte. Ma c’è un altro tipo di coraggio, silenzioso e non appariscente, ed è di questa declinazione che lo spettacolo vuole dire. Il coraggio silenzioso agisce quasi inaspettatamente, non presuppone una tempra guerriera, non si aspetta ricompensa. Antigone che, nonostante il divieto di Creonte, va a seppellire il corpo del fratello ne è l’esempio archetipico: «Ci sono leggi non scritte, inviolabili, / che esistono da sempre, / e nessuno sa dove attinsero splendore». Ecco, è questo splendore che vado cercando attraverso cinque narrazioni che raccontano di taciturno coraggio: una struttura drammaturgica essenziale, parole e musica che si intrecciano, per restituire la semplicità scandalosa di quegli umani atti di coraggio silenzioso. (Marco Baliani)
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Presentazione programma 2025
XXXVI edizione
Teatro Alighieri |
08 marzo 2025 | ore 11:00
Histoire du soldat
Figli d’Arte Cuticchio
Teatro Rasi |
19 giugno 2024 | ore 21:00
Figli d’Arte Cuticchio Histoire du soldat
musica di Igor’ Stravinskij libretto di Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regiaMimmo Cuticchio
Solisti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini direttore Giovanni Conti
«Coloro i quali pretendono di non poter godere perfettamente della musica se non chiudendo gli occhi, non la sentono meglio di quanto accadrebbe se li tenessero aperti; anzi, l’assenza di distrazioni visive offre loro la possibilità di abbandonarsi a fantasticherie cullate dai suoni», così scrive Stravinskij. E allora, perché non affidare ai pupi, fratelli di Petruška, che proprio il compositore russo riteneva «l’eterno, l’infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi», un nuovo racconto della contesa tra il soldato e il diavolo per il possesso di un violino? L’intelligenza visiva e uditiva dell’ascoltatore allora troverà alimento dalla narrazione nello stile del “cuntu” di Mimmo Cuticchio e dalla gestualità dei suoi pupi, mentre i Solisti della Cherubini, guidati dal giovanissimo Conti, animeranno la partitura.
Una iniziativa di Ravenna Festival per e nei territori alluvionati
Palazzo della Provincia Forlì-Cesena |
12 marzo 2024 | ore 12:00
Presentazione programma 2024
XXXV edizione
Teatro Alighieri |
24 febbraio 2024 | ore 11:00
Sandro Lombardi legge Testori
Chiostro del Museo Nazionale |
12 luglio 2023 | ore 19:30
Nel centenario della nascita di Giovanni Testori (1923-1993) Sandro Lombardi legge Testori
Mater Strangosciàs, ore 19.30
Gli angeli dello sterminio, ore 21.30 con la partecipazione di Francesca Ciocchetti
È agitata da una «strana dolcezza», per dirla con Walter Siti, la fiumana di parole esangui, dialettali, straziate, sibilanti e necessarie che l’ultimo Testori sembra aver voluto consegnare non soltanto alla posterità, ma proprio a Sandro Lombardi, che alla penna densa e sfaccettata del genio milanese deve le affermazioni forse più perentorie della sua lunga carriera. Attore di rara intensità, Lombardi non edulcora le asperità letterarie ed è solito scavare nei pertugi emotivi, là dove quasi tutti temono di addentrarsi. A vent’anni dall’ultima volta, ritorna a Testori, il testimone della fine, cantore dell’apocalisse milanese e devoto alla Madonna “strangosciata”, per intonare un «inno d’amore sfrenato alla vita» rivolto alle anime che hanno conosciuto il tormento.
Milano Marittima, Palazzo dei Congressi |
dal 15 giugno al 31 dicembre 2023
Il Trebbo in musica 2.3
Omaggio a Italo Calvino per i 100 anni dalla nascita (1923-1985) Le città invisibili con Sergio Rubini
Michele Fazio pianoforte
ideazione e coordinamento artistico a cura di Elena Marazzita riadattamento a cura di Cosimo Damiano Damato
AidaStudioProduzioni
con il contributo di Cooperativa Bagnini Cervia
Che rapporto ci sia tra gli atlanti di Kublai Kan e le città con nomi femminili raccontate da Marco Polo non lo sapremo mai – del resto, il filo del racconto si dipana proprio nell’impossibilità di conciliare le ragioni segrete della voce e quelle ignote dell’ascolto. E quello che di queste città ascoltiamo ci riporta sempre all’essenza labirintica di ogni luogo e all’ambiguità di ogni racconto. Così, tra le “città invisibili” ci sono quelle in cui non si capisce se un oggetto sia una cosa o un segno, quelle in cui l’entusiasmo per il nuovo è minacciato da pericolanti cumuli di spazzatura della vita passata, quelle che forse sono incompiute o forse già in rovina. A Sergio Rubini il compito di dipanare questo dialogo, scegliendo il suo percorso attraverso le città di Calvino, sostenuto dagli echi jazz del pianoforte di Michele Fazio.
Milano Marittima, Arena dello Stadio dei Pini |
03 luglio 2022 | ore 21:30
Omaggio a Pier Paolo Pasolini Pierfrancesco Pisani presenta Il sogno di una cosa
liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini di e con Elio Germano e Teho Teardo
con il contributo di Cooperativa Bagnini Cervia
Tre ragazzi friulani vivono la breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro.
Pasolini, nel suo primo esperimento narrativo, ci parla con le voci di chi, dall’Italia del secondo dopoguerra, stremato dalla povertà, scappa illegalmente verso la Jugoslavia, attratto dal comunismo e con la speranza di trovare lavoro e cibo per tutti. Una sorta di rotta balcanica al contrario, su quello stesso confine che oggi i profughi in fuga sfidano per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma non molto tempo fa eravamo noi a ricorrere ai passeur.
Milano Marittima, Arena dello Stadio dei Pini |
Disponibile fino al 31 dicembre 2022
Il Trebbo in musica 2.2
Il duce delinquente
di e con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia violoncello, pianoforte e voce Giovanna Famulari
organizzazione Corvino Produzioni
con il contributo di Cooperativa Bagnini Cervia
Insieme alla fervida attività di giornalista, Aldo Cazzullo ama sempre più volgere la propria parola in chiave teatrale, e raccontare fatti e figure imprescindibili della storia italiana intrecciando la propria curiosità con il talento di attori e musicisti. Per fare luce su Benito Mussolini e sul fascismo, la cui granitica propaganda si consolidava nella misura in cui il duceriusciva a ordire crimini e tradimenti sia nella vita privata che come capo del governo, non poteva avvalersi di una voce più “urticante” di quella di Moni Ovadia, a cui affida testi di Mussolini stesso e delle sue vittime. Mentre l’eclettica Giovanna Famulari tesse la trama sonora del racconto a due voci a partire da musiche e canzoni d’epoca. Si dipanano così gli eventi che hanno portato alla guerra e segnato profondamente la storia del nostro paese.