Ensemble Zefiro

Basilica di Sant’Apollinare in Classe | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Ensemble Zefiro

Alfredo Bernardini oboe e direzione

Johann Sebastian Bach
Concerti brandeburghesi BWV 1046-1051

Non si può dire con certezza cosa abbia indotto Bach a raggruppare questi Concerts avec plusieurs instrumentsin un’unica raccolta e quali speranze coltivasse nel dedicarli e inviarli, nel marzo 1721, a Christian Ludwig margravio di Brandeburgo – è uno dei tanti misteri che avvolgono la sua biografia. Non c’è dubbio però che ognuno dei sei concerti sia un mondo sonoro a sé e che a unirli sia proprio la singolare diversità, tanto che in essi l’autore sembra esplorare ogni possibilità della forma “concerto” arrivando a stilarne una sorta di sistematico catalogo dimostrativo. Stile italiano, gusto francese, severità tedesca, polifonia e omofonia, stile da chiesa e da camera si alternano, secondo quegli inediti impasti timbrici che l’ensemble Zefiro, forte di un’esperienza internazionale ultratrentennale, saprà ricreare ad arte.

Programma di sala

NoveTeatro
Calēre (sentieri)

Transitus animae

Teatro Alighieri | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

NoveTeatro
Calēre (sentieri)
Transitus animae

testo e regia Eugenio Sideri
regista assistente Gabriele Tesauri
in scena Enrico Caravita, Carlo Giannelli Garavini, Maurizio Lupinelli, Chiara Sarcona, Patrizia Bollini, Marco Montanari, Giada Marisi

Ensemble Voces Cordis diretto da Elisabetta Agostini
Claudio Rigotti, Anna Rigotti, Laura Rigotti, Decio Biavati

light designer Filippo Trambusti
scene e costumi Francesca Tagliavini
truccatrice di scena Arianna Farolfi
assistenti alla regia Marco Santachiara, Tania Eviani
foto Marco Parollo

segreteria di produzione e comunicazione Nicole Benevelli, Valentina Donatti
organizzazione e curatela Carlotta Ghizzoni

coproduzione Ravenna Festival e NoveTeatro
in collaborazione con Lady Godiva Teatro

prima assoluta

Interno casa. Una famiglia romagnola. Personaggi che si muovono in un intreccio familiare dove il tentativo di dialogo tra padre e figlio è quello di generazioni a confronto, senza rimpianti ma forse con sogni infranti, e senza illusioni ma, anzi, troppe disillusioni verso il futuro. Lo sguardo di Sideri, regista da sempre sensibile a temi storico-sociali, si allarga, come in un piano cinematografico, su porto e fabbriche, su campi e industrie. Su nottate che finiscono con un bicchiere di troppo mentre qualcuno si sta svegliando per andare a lavorare: la riviera e le sue luci accecano le stelle del cielo, quasi oscuri presagi di uno smarrimento delle nuove generazioni, che non sempre ritrovano una calēra su cui camminare. Sentieri, appunto, a volte nascosti, persi in un mondo dove «evoluzione non significa sempre progresso».

Programma di sala

The Canticles
di Benjamin Britten

Basilica di Sant’Apollinare in Classe | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

The Canticles
di Benjamin Britten

Ian Bostridge tenore
Alexandre Chance controtenore
Mauro Borgioni baritono
Julius Drake pianoforte
Antonella De Franco arpa
Federico Fantozzi corno

Sacro e profano si intrecciano intimamente in queste cinque miniature che Britten ha composto in momenti diversi, tra il 1947 e il 1974, su testi poetici antichi ma anche di autori contemporanei, Edith Sitwell e T.S. Eliot. A riunirle, riferimento comune era la voce tenorile di Peter Pears, oggi affidata a Ian Bostridge, che con il pianista Julius Drake è tra gli interpreti più autorevoli di The Canticles. In cui emergono i toni amorosi e nostalgici di My beloved is mine, meditazione sul Cantico di Salomone del poeta seicentesco Francis Quarles, o il dolore attonito di Abramo e Isacco, padre e figlio di fronte al sacrificio estremo: con una teatralità frutto della stessa fucina di opere quali Billy Budd e The Turn of the Screw, ma che rinuncia all’azione drammatica sublimata nell’impasto di voci soliste e pochi strumenti.

Programma di sala

L’ultima immagine, la Ravenna di James Hillman

Teatro Rasi | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

L’ultima immagine, la Ravenna di James Hillman

conversazione con Silvia Ronchey
condotta da Chiara Lagani

L’ultima immagine non è solo la summae l’ultimo approdo della riflessione sull’immagine, che fin dall’inizio sostanzia l’idea di anima e tutta la psicologia di James Hillmann, ma è anche il testamento etico, politico e spirituale di uno dei massimi pensatori del Novecento.
È nel settembre 2008, lo stesso mese e anno del crollo di Wall Street, che si svolge il “primo tempo” del dialogo con Silvia Ronchey, ispirato dalle immagini dei mosaici di Ravenna. Il “secondo tempo” è invece quello che si consumerà sul suo letto di morte, nell’ottobre 2011. E sarà di nuovo Ronchey, grande studiosa della civiltà bizantina e interlocutrice privilegiata di Hillmann, a raccontare, in conversazione con Chiara Lagani,le giornate ravennati del grande filosofo e psicanalista americano, tra chiese e battisteri, a “viso in aria“ sulle orme di Carl Gustav Jung.

Giuseppe Gibboni
Ermanna Montanari

Teatro Rasi | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

il Johann Sebastian Bach di Pasolini

dalla poesia al cinema

Giuseppe Gibboni violino
Ermanna Montanari voce

Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach
testi di Pier Paolo Pasolini
drammaturgia Marco Martinelli

Sonata per violino solo n. 1 in sol minore BWV 1001
Adagio, Fuga. Allegro, Siciliana, Presto

Partita per violino solo n. 2 in re minore BWV 1004
Ciaccona

Partita per violino solo n. 3 in mi maggiore BWV 1006
Preludio, Loure, Gavotte en rondeau

produzione originale di Ravenna Festival

Il primo amore di Pier Paolo Pasolini per la musica fu per i Soli per violino di Bach. Glieli fece conoscere la violinista slovena Pina Kalc durante il soggiorno in Friuli. Era il 1943. Egli fu anche tentato dall’idea di imparare a suonare il violino, ma desistette. Nacquero però gli Studi sullo stile di Bach, scritto musicologico ispirato alle Sonate e Partite per violino BWV 1001-1006. Non finì neanche quello, ma trascinò la fascinazione bachiana nei suoi film, da Accattone a Il Vangelo secondo Matteo. I Soli senza basso, cioè privi di accompagnamento, sono l’altra faccia di Bach: non il severo organista, ma il sensuale e raffinato maestro dell’arco, capace di contenere in una voce unica luce e penombra, pensiero astratto e materialità del discorso. La carne e il cielo, dirà Pasolini.

Programma di sala

Mahler Chamber Orchestra
Daniel Harding

Palazzo Mauro De André | Disponibile dal 7 giugno al 31 dicembre

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

Mahler Chamber Orchestra
Daniel Harding direttore

Azio Corghi
…tra la carne e il cielo
drammaturgia poetica di Maddalena Mazzocut-Mis da Pier Paolo Pasolini
per violoncello concertante, voce recitante maschile, soprano, pianoforte e orchestra

Prima esecuzione assoluta 2 novembre 2015 su commissione del Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone nei 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini

Silvia Chiesa violoncello
Maurizio Baglini pianoforte
Valentina Coladonato soprano
Sandro Lombardi voce recitante

Ludwig van Beethoven
Egmont, Ouverture in fa minore op. 84

Antonín Dvořák
Sinfonia n. 7 in re minore op. 70

Una voce recitante maschile in stereofonia con una voce lirica femminile; un violoncello solista che offre gli incipit di tutte e sei le Suites che Bach scrisse per questo strumento, il pianoforte e l’orchestra. Nel 2015, per i 40 anni della morte di Pasolini, Azio Corghi immaginò in questo modo l’incontro “impossibile” tra Bach e uno dei più grandi intellettuali italiani, di cui il 2022 segna il centenario della nascita. Questo lavoro sinfonico-poetico, capace di rievocare vita e pensiero pasoliniano, prende il nome dalla geniale definizione che Pasolini seppe dare di Bach, in lotta “tra Carne e Cielo”, tra la corporeità e il sublime, contribuendo così a una nuova chiave di lettura della musica del Kantor, qui in dialogo con l’Ouverture “Egmont” che Beethoven scrisse ispirandosi al dramma di Goethe sul condottiero belga, e alla Settima Sinfonia di Dvorak, chiamata anche “Sinfonia del tempo torbido”, sottotitolo poetico adatto alla figura di Pasolini, pensatore puro prestato a tempi oscuri.

Programma di sala

Presentazione programma 2022

Tra la carne e il cielo

Teatro Alighieri | 12 marzo 2022 | ore 11:00

Quanto in femmina foco d’amor

Mistero per voci e pellegrine

Basilica di San Francesco | 12 ottobre 2021 | ore 19:30

Trilogia d’autunno: la Danza, la Musica, la Parola
Quanto in femmina foco d’amor
Mistero per voci e pellegrine

di Francesca Masi
da un’idea di Cristina Mazzavillani Muti

musiche Mottetti tratti dal Codice di Las Huelgas (XIII-XIV sec.)
“O Maria Maris Stella”

mise en espace a cura di Luca Micheletti

Sofia Barilli, Gabriella Casali, Martina Cicognani, Francesca De Lorenzi, Veronica Franzosi, Valentina Mandruzzato, Giorgia Massaro, Chiara Nicastro, Maria Luisa Zaltron

e con Vittoria Giacobazzi, Antonella Gnagnarelli, Vittoria Magnarello

PER PROBLEMI TECNICI IL VIDEO SARÀ DISPONIBILE DA GIOVEDÌ 14 OTTOBRE

“Il poema di Dante è solo paradossalmente un poema, è fatto più di lacune che di testo”, così Mario Luzi ci introduce ai movimenti di scena dove si aprono per noi pellegrinaggi per strade nuove e inaspettati incontri. Alcune figure che si accampano nella fantasia con l’evidenza delle cose vedute chiedono di noi, dicendo di loro. Tra queste, uno spazio straordinario è destinato alle donne. Con cinque di loro, numero non casuale strettamente associato alla sensualità e alla corporeità, Dante intrattiene un dialogo che restituisce lo sguardo femminile sulla creazione e sull’amore che ne è all’origine.
Francesca, Pia, Sapia, Piccarda e Cunizza si stagliano sul potente fondale di Eva, donna infuocata di bellezza perché la più vicina alla creazione di Dio e inizio di quella storia di cui Maria è compimento. Le due donne sono l’inizio e la fine del dinamismo del mondo, richiamato, cantato e danzato da Matelda, la bella donna edenica che disegna il fluire del tempo. Tutto avviene in quello straordinario movimento evocato dalla scala di Giacobbe, degli angeli che salgono e scendono e da un cielo che sa farsi terra. Nel ritmo di una preghiera di donne, il mistero del rosario, ripetizione e generazione, accoglie l’arrivo di una penitente: nel poliedro femminile, si ricompongono i frammenti di una vita spezzata e si fa largo la possibilità di un altro viaggio per ritrovare quelle stelle che possano orientare i pellegrini e le pellegrine di sempre.

Il programma

Faust rapsodia

Dal ciel sino all’inferno

Teatro Alighieri | 03 ottobre 2021 | ore 20:00

Trilogia d’autunno: la Danza, la Musica, la Parola
Faust rapsodia
Dal ciel sino all’inferno

scene dalla tragedia di Johann Wolfgang Goethe (Faust I und II)
musica di Robert Schumann
(Szenen aus Goethes Faust, selezione dall’opera)
traduzione italiana di
Andrea Maffei (1869) scene recitate
Vittorio Radicati (1895) scene cantate

elaborazione drammaturgica e regia Luca Micheletti
maestro concertatore e direttore Antonio Greco
scene, sculture e video Ezio Antonelli
light designer Fabrizio Ballini
costumi Anna Biagiotti

Faust
Edoardo Siravo attore Vito Priante baritono

Margherita
Elisa Balbo soprano

Mefistofele
Roberto Latini attore Riccardo Zanellato basso

e con Michele Arcidiacono, Sofia Barilli, Davide Cavalli, Erica Cortese, Martina Cicognani,
Francesca De Lorenzi, Mariapaola Di Carlo, Francesco Errico, Veronica Franzosi, Matteo Ippolito, Franco Magnone,
Valentina Mandruzzato, Ciro Masella, Giorgia Massaro, Luca Massaroli, Ivan Merlo, Jacopo Monaldi Pagliari,
Giuseppe Palasciano, Danilo Rubertà, Angelo Sugamosto, Lorenzo Tassiello,
Yulia Tkachenko, Andrea Triaca, Maria Luisa Zaltron

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro Luigi Cherubini

in collaborazione con il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” di Ancona
nuova produzione di Ravenna Festival

Come Dante, tra i più grandi esploratori dei confini del mondo e dell’umano è Faust, che protagonista di una leggenda tardomedievale trova nella penna di Goethe un profilo universale, dantesco si direbbe, nella dimensione del viaggio che compie dal male incontrato nel suo fatale e diabolico compagno fino alla redenzione per il tramite di una donna amata. È questa una “rapsodia” inedita e visionaria, che rispecchia la vocazione frammentaria delle opere originali: una ragionata scelta di numeri dall’incompiuto oratorio profano di Schumann fatti dialogare con alcuni quadri del poema goethiano – entrambi in traduzioni italiane ottocentesche, rispettivamente di Vittorio Radicati e di Andrea Maffei. Assecondando il monito di Goethe a pensare il teatro come l’unico luogo al mondo in cui sia possibile attraversare l’universo “con prudente velocità… dal Ciel sino all’Inferno”.

Programma di sala

Carovana creativa sul Cammino di Dante

da Firenze a Ravenna

dal 22 al 25 luglio

Carovana creativa sul Cammino di Dante
da Firenze a Ravenna

22 luglio, giovedì
la tappa: San Godenzo-San Benedetto km 16.5 (D+ 760) 6 ore

Firenze
Piazza Santa Croce, ore 7
“Per seguire virtute e conoscenza” Giovane poesia e musica intorno a Dante (Flash Mob)

San Benedetto in Alpe
Camping Acquacheta, ore 19:45
Peccato di gola. Le ricette musicali – Ospite Franco Arminio
Abbazia Benedettina, ore 21:15
Orchestra Popolare Italiana “Il Dante cantato”

23 luglio, venerdì
la tappa: San Benedetto-Marradi km 22 (D+ 600) 12 ore

Marradi
Piazza Scalelle, ore 19:00
La diabolica Commedia (Teatro Ragazzi & Famiglie)
La colombaia, ore 19:45
Peccato di gola. Le ricette musicali – Ospite Mario Incudine
Piazza Scalelle, ore 21:15
“Le laude“ con Raffaello Simeoni, Anna Rita Colaianni, Mario Incudine

24 luglio, sabato
la tappa: Brisighella-Oriolo dei Fichi km 17 (D+ 200) 5 ore

Oriolo dei Fichi
piazzetta Torre di Oriolo, ore 19:00
La diabolica Commedia (Teatro Ragazzi & Famiglie)
La Taverna di Oriolo, ore 19:45
Peccato di gola. Le ricette musicali – Ospite Iaia Forte
Torre di Oriolo, ore 21:15
Perdute canzoni d’amore

25 luglio, domenica
la tappa: Chiusa San Marco-Tomba di Dante km 7.5 (D+ 0) 2 ore (part. h. 10:30)

Ravenna
Giardino Chiusa San Marco, ore 10:00
“I cunti danteschi” di Mario Incudine (Cuntastorie)
Piazza San Francesco, ore. 12.00
Arrivo della carovana creativa
Ambrogio Sparagna e Coro Libere Note

Lungo il cammino Improvvisazioni Dantesche: Acquacheta, Eremo di Gamogna, Pieve del Tho – Brisighella

Perché mettersi in viaggio con Dante? Ma perché camminare è una forma d’arte “dantesca”. E perché farlo attraverso il paesaggio è comunque un’azione artistica, capace di trasformare il punto di vista e di ascolto di ognuno. Perché creare poesie, canzoni, storie e opere d’arte insieme al Poeta dell’esilio è un’occasione straordinaria che fa bene all’anima e al cuore di tutti. E allora, musicisti, cantori, improvvisatori in endecasillabi, giovani poeti, chef musicali, burattinai e camminanti tutti si mettono in viaggio da Firenze a Ravenna per celebrare il Sommo Poeta nei suoi luoghi a 700 anni dalla sua morte. In un evento dal forte valore simbolico che si apre in una piazza fiorentina e si chiude con un concerto nel territorio ravennate, in mezzo l’Appennino, con i suoi borghi stupendi e i luoghi cantati da Dante.