The Naghash Ensemble

Il suono dell’antica Armenia reinventato per il XXI secolo

Rocca Brancaleone | 26 giugno 2021 | ore 21:30

The Naghash Ensemble
Il suono dell’antica Armenia reinventato per il XXI secolo

Hasmik Baghdasaryan soprano
Tatevik Movsesyan soprano
Arpine Ter-Petrosyan contralto
Emmanuel Hovhannisyan duduk, flauti shvi e blul
Aram Nikoghosyan oud
Tigran Hovhannisyan dhol, dumbek (tamburi)
John Hodian pianoforte

musiche di John Hodian

“Sono diffidente rispetto alle etichette e mi trovo in difficoltà a descrivere la musica del Naghash Ensemble. Folk o classica? Etnica o cosmopolita? Antica o moderna? In sostanza è il prodotto naturale di chi è cresciuto ascoltando in casa solo musica armena, in gioventù ha studiato la musica classica europea, si è guadagnato da vivere come improvvisatore jazz, ma come tutti noi, era costantemente circondato dalla musica rock contemporanea”. John Hodian, compositore, pianista e fondatore dell’ensemble dedicato al poeta armeno medievale Mkrtich Naghash, così parla della sua arte. Musicalmente frutto della diaspora, i brani ispirati agli antichi poemi sono meditazioni sul rapporto con Dio secondo la prospettiva di un sacerdote e artista del XV secolo, costretto all’esilio per aver rifiutato di demolire il campanile della chiesa da lui fondata.

Programma di sala

E io ch’al fine di tutt’ i disii / appropinquava

Basilica di San Francesco | 21 giugno 2021 | ore 21:30

E io ch’al fine di tutt’ i disii / appropinquava
Paradiso XXXIII

musica di Mirco De Stefani per 12 voci maschili

Ensemble vocale Odhecaton
Paolo Da Col direttore

Prima esecuzione assoluta 12 maggio 2018 nei 750 anni del Chiostro dell’Abbazia di Santa Maria di Follina

Dodici voci maschili danno veste musicale alla poesia di Dante nella composizione di Mirco De Stefani sul canto XXXIII del Paradiso, quello nel quale trova conclusione e compimento il viaggio ultraterreno della Divina Commedia. Il lavoro è nato nel 2018 per i 750 anni del Chiostro dell’Abbazia di Santa Maria di Follina; destinatario, l’Ensemble Odhecaton che lo interpreterà anche a Ravenna. La partitura procede senza interruzioni lungo le trentatré stanze del testo poetico, e lo fa dispiegando una variegata serie di procedimenti compositivi: polifonie, contrappunti, canoni, imitazioni, unisoni, movimenti a specchio, a spirale, ritmi binari e ternari, cadenze e riprese. Forme e strutture che, nel suono delle voci, trasmettono le parole di Dante con tutta la loro straordinaria carica evocativa.

Programma di sala

Vinicio Capossela
Bestiario d’Amore

Rocca Brancaleone | 17 giugno 2021 | ore 21:30

Vinicio Capossela
Bestiario d’Amore

Orchestra Bruno Maderna
direttore Stefano Nanni
musica di Vinicio Capossela

adattamento del Bestiario d’amore di Richard de Fournival
traduzione di Francesco Zambon

si ringrazia Gruppo Hera

“In tempo di pestilenza, bisogna parlare d’amore”. Profetico come sempre, Vinicio Capossela interpreta l’era della “musica liquida” partorendo lavori sempre più complessi, narrativi e ambiziosi. Bestiario d’amore è una scheggia impazzita di cantautorato orchestrale, popolaresco e filologico, ispirata all’omonima opera di Richard de Fournival (XIII secolo) dedicata alle forme che l’amore può felicemente incarnare seguendo lo schema dei bestiari medievali. Il gusto caposseliano per la giocosa decostruzione della tassonomia aveva già toccato Ravenna nel 2014, con il Carnevale degli animali e altre bestie d’amore di Saint-Saëns. Oggi nasce un progetto che vuole rivelarci che “l’innamorato è un mostro, sopraffatto dalla necessità di mostrarsi. E non potendo evitare l’amore, lo celebreremo in forma di bestiario”.

Programma di sala

A Filetta & Ensemble Conductus

Rocca Brancaleone | 15 giugno 2021 | ore 21:30

A Filetta & Ensemble Conductus

A Filetta Ensemble
Jean-Claude Acquaviva, François Aragni, Petr’Antò Casta, Paul Giansily, Jean-Do Bianco, Maxime Vuillamier

Ensemble Conductus
Veronika Egger, Martin Schmidt violini
Ester Carturan viola
Leonardo Sapere violoncello
Silvio Gabardi contrabbasso
violino e direzione Marcello Fera

Polifonia corsa, musiche tradizionali rivisitate e composizioni originali di Jean-Claude Acquaviva, Marcello Fera e Bruno Coulais

Da una parte gli archi dell’Ensemble Conductus, di formazione classica ma da sempre aperti all’incontro con i linguaggi del contemporaneo e con le sonorità inconsuete delle tradizioni popolari. Dall’altra il gruppo vocale più rappresentativo della straordinaria polifonia tradizionale còrsa, A Filetta, nato oltre quarant’anni fa per salvaguardare il patrimonio dell’oralità, ma capace di oltrepassare i confini di quella preziosa eredità muovendosi verso le più diverse esperienze artistiche, dal teatro alla danza fino al cinema. A partire da questa collaborazione, il compositore Marcello Fera interviene su alcune pagine del repertorio tradizionale còrso, integrandole con una scrittura strumentale che dialoga con le voci, realizzando brani del tutto nuovi pensati per le due formazioni. In un mix decisamente irresistibile.

Programma di sala

Chaos String Quartet

Rocca Brancaleone | 14 giugno 2021 | ore 21:30

Chaos String Quartet

Susanne Schäffer, Eszter Kruchió violino
Sara Marzadori viola
Bas Jongen violoncello

Felix Mendelssohn Bartholdy
Quartetto in la minore op. 13

György Ligeti
Quartetto n. 1 “Métamorphoses nocturnes”

Claude Debussy
Quartetto in sol minore op. 10

in collaborazione con Scuola di Musica di Fiesole
ECMA – European Chamber Music Academy

È il 1827, Beethoven muore, ma vengono anche pubblicati i suoi ultimi Quartetti, estremo enigmatico lascito che certo non passa inosservato a casa Mendelssohn, tanto che il giovane Felix ne riversa subito la lezione nel Secondo quartetto: con il preambolo liederistico e, soprattutto, con la forma ciclica e il complesso principio variativo. Gli stessi tratti che a fine Ottocento permeano il cangiante tessuto armonico e timbrico dell’op. 10 di Debussy. E che, nella mutata temperie espressiva, ritroviamo a metà Novecento nelle Metamorfosi ligetiane, “notturne” perché intime, private, quindi al riparo dai condizionamenti del regime di Budapest. Dunque, se a unire i giovani virtuosi del Chaos String Quartet è, come raccontano, la voglia di “esplorare gli estremi e l’imprevedibilità della creazione artistica”, chi meglio di loro potrà ancora una volta far germogliare il “futuro” seminato quasi due secoli fa?

Programma di sala

La Stagione Armonica

Basilica di Sant’Apollinare in Classe | 13 giugno 2021 | ore 21:30

In memoria di Josquin Desprez (1455-1521) nel V centenario della morte
La Stagione Armonica

direttore Sergio Balestracci

Alberto Pedretti trombone contralto
Stefano Belotti trombone tenore
Fabio De Cataldo trombone basso
Lorenzo Feder organo

Inno Ave Maris Stella gregoriano

Josquin Desprez
Mottetto Ave Maris Stella

Loyset Compère
Mottetto Regina caeli (esecuzione solo strumentale)

Josquin Desprez
Missa Ave Maris Stella

Heinrich Isaac
Benedictus II

Josquin Desprez
Agnus Dei
Mottetto Mirabilia testimonia

“Josquin non dir che ’l ciel sia crudo et empio / che te adornò de sì sublime ingegno”, così Serafino Aquilano si rivolgeva a Josquin Desprez, come lui al servizio della corte degli Sforza. Un ingegno, quello del compositore di origine borgognona tra i più grandi innovatori della polifonia sacra, che ancora oggi desta ammirazione. Divenuto celebre anche grazie al precoce sviluppo della stampa musicale in Italia, egli fu profondamente legato al nostro paese dove dimorò dal 1484, prima a Milano poi alla corte pontificia fino al 1499, e infine dopo un breve periodo in Francia, a Ferrara a servizio del duca Ercole I d’Este. È probabilmente al soggiorno romano che risale la Missa Ave Maris Stella, costruita sull’omonimo inno gregoriano, che apre il percorso alla contemplazione estatica del divino, culminante nel mottetto Mirabilia testimonia (salmo 118).

Programma di sala

La Pala d’oro di San Marco

In occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia (421-2021)

Rocca Brancaleone | 07 giugno 2021 | ore 21.30

Il concerto della Cappella Marciana previsto per domenica 6 giugno è stato spostato a lunedì 7 giugno, sempre alla Rocca Brancaleone alle 21.30, in considerazione delle incerte previsioni meteorologiche.
Chi è già in possesso del biglietto potrà utilizzare lo stesso titolo di accesso.

Info e prevendite: 0544 249244

La Pala d’oro di San Marco
In occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia (421-2021)

Cappella Marciana
direttore Marco Gemmani

Andrea Inghisciano cornetto
Ermes Giussani, Mauro Morini, Fabio Costa tromboni
Nicola Lamon organo

musiche di Claudio Merulo, Ludovico Balbi, Baldassarre Donato, Andrea Gabrieli, Giulio Belli, Claudio Monteverdi, Giovanni Gabrieli, Giovanni Croce, Gioseffo Zarlino, Giovanni Bassano

si ringrazia Eni

Zaffiri, smeraldi, granati, perle, ametiste, rubini, agate, topazi: le più belle pietre preziose di tutto l’Oriente, giunte a Venezia come bottino della Quarta Crociata (1204), brillano incastonate nella celebre Pala d’oro della Basilica di San Marco. È ispirandosi all’opera d’arte orafa, commissionata nel X secolo dal Doge della Serenissima ai migliori artisti di Costantinopoli e completata solo quattro secoli più tardi, che Marco Gemmani ha selezionato queste musiche polifoniche di scuola veneziana, collegandole direttamente alle “formelle” che in essa raffigurano scene del Vecchio Testamento e della vita di Cristo, nonché a quella dedicata al santo evangelista eponimo. Le immagini delle formelle, proiettate durante l’esecuzione, si uniranno alle architetture polifoniche, in un inarrivabile sfarzo.

Programma di sala

Accademia Bizantina
Ottavio Dantone

Rocca Brancaleone | 05 giugno 2021 | ore 21.30

Accademia Bizantina
Ottavio Dantone direttore

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Sinfonia n. 4 in la maggiore op.90 “Italiana”

Robert Schumann (1810-1856)
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 “Renana”

È dal secolo scorso che la nostra memoria uditiva delle sinfonie ottocentesche si è consolidata sulla base della tradizione esecutiva di grandi orchestre, con strumenti standardizzati nelle caratteristiche tecniche e nel timbro, una “abitudine” a cui Accademia Bizantina si è sempre sottratta, nel repertorio barocco. La consueta attenzione agli strumenti d’epoca e alla storicità della performance la propone ora, per la prima volta, a due classici del sinfonismo romantico. Suonerà “diversa” allora l’Italiana di Mendelssohn, omaggio alla cantabilità del nostro paese con accenno di saltarello, comunque intrisa di viennesità e memore del contrappunto bachiano. Così la Renana, che vibrerà della ricchezza di una tavolozza timbrica sorprendente, capace di esaltare l’elaborazione tematica con cui Schumann rinnova la grande forma tradizionale.

Programma di sala

L’Avvocato

Un video in memoria di Mario Salvagiani (29/04/1930 - 11/12/2019)

Teatro Alighieri | 29 aprile 2021 | ore 08:00

Lo ricordano
 
Romano Brandolini
Flavio Caroli
Aristide Canosani
Michele de Pascale 
Antonio De Rosa
Carlo Fontana
Marco Martinelli
Franco Masotti
Cristina Mazzavillani Muti
Vidmer Mercatali 
Ermanna Montanari
Riccardo Muti
Angelo Nicastro
 

Realizzazione video Gabriele Cazzola
Organizzazione Ufficio Stampa Ravenna Festival
Voce narrante Maria Pia Di Meo
Testi di Susanna Venturi
Cameramen Samuele Balducci, Davide Chiossi
Suono BH Audio

L’Avvocato. Mario Salvagiani, per tutti, era l’Avvocato. A lui e alla sua visionaria lungimiranza la città di Ravenna deve la ricchezza dei propri teatri e della propria straordinaria offerta culturale. A lui che con onestà intellettuale e convinto impegno civile ha diretto per oltre vent’anni il Teatro Alighieri per poi dare il via a realtà come Ravenna Festival e Ravenna Teatro e infine all’Orchestra Cherubini, sono dedicate le testimonianze raccolte in questo documentario. A rendergli omaggio, nel giorno in cui avrebbe compiuto 91 anni, Riccardo Muti e Cristina Mazzavillani Muti insieme, tra gli altri, ad alcuni sindaci della città e a personalità del mondo teatrale italiano…

O Oriens

La fonte musica

Basilica di San Vitale | 30 giugno 2020 | ore 21:30

O Oriens
la musica sacra di Matteo da Perugia e i mottetti del Codice di Cipro (XV sec.)

La fonte musica
direttore e liuto Michele Pasotti

Francesca Cassinari soprano
Alena Dantcheva soprano
Gianluca Ferrarini tenore
Massimo Altieri tenore
Efix Puleo viella da braccio
Teodoro Baù viella da gamba
Nathaniel Wood trombone
Ermes Giussani trombone

O Oriens è una delle sette antifone dell’Avvento dette anche antifone “O” (dal vocativo dell’incipit), molte delle quali, intonate polifonicamente in forma di mottetto, ci sono giunte dal Mediterraneo orientale attraverso il Codice di Cipro. Ovvero un manoscritto quattrocentesco, conservato a Torino, che raccoglie musiche anonime influenzate dall’Ars Nova francese – del resto, prima della conquista veneziana del 1489, l’isola era dominata dal casato dei Lusignano. Il concerto si articola come un dialogo immaginario tra gli anonimi compositori di Cipro e Matteo Da Perugia, primo maestro di cappella del Duomo di Milano. Anche la sua opera è tramandata pressoché da un solo manoscritto (conservato a Modena), probabilmente compilato nei primi due decenni del XV secolo, proprio mentre gli scribi orientali scrivevano i mottetti della corte franco-cipriota.

Programma di sala